lunedì 10 agosto 2015

CALICI DI STELLE A DUINO LUNEDì 10 AGOSTO 2015

Torna a Duino dopo quasi 8 anni dalla tappa del Porticciolo di Duino “Calici di Stelle”,  la grande festa del vino dell’estate che culmina nella notte di San Lorenzo, quando si ripete la magia del fenomeno delle stelle cadenti; è il pretesto quanto mai affascinante per organizzare degustazioni di vino e incontri in luoghi aperti, nelle piazze e nei borghi, nei centri storici o nelle aziende vitivinicole. L'evento, organizzato a livello nazionale dal Movimento Turismo del Vino con la collaborazione dell'Associazione Nazionale Città del Vino, valorizza il rapporto tra “vino-territorio”, “vino-cultura”, “vino-turismo” e “vino-accoglienza”.
L’evento estivo più atteso dagli enoturisti e amanti del vino quest’anno a Duino Aurisina viene promosso da FAREAMBIENTE (nell'ambito della manifestazione DUINO, L'AMBIENTE IN FESTA) dal Lions Club Duino Aurisina, coordinato dalla PROMOTURISMO ALPE ADRIA e patrocinato dal Comune di DUINO AURISINA, facente parte delle CIttà del VINO.
La serata di lunedì 10 agosto sulla TERRAZZA di DUINO,  avrà inizio alle ore 18.00 e si concluderà alle ore 24.00, vedrà protagonisti i vini dell'ALPE ADRIA come i vini del CARSO, vini della Slovenia della Croazia e dell'Austria, per accontentare turisti, (che nel mese di agosto visitano anche il Castello di DUINO) ma anche gli appassionati del buon vino e del buon bere. Ad accompagnare gli assaggi dei vini, "Il RIstoro del Falco Pellegrino" preparerà degli assaggi di prodotti tipici del CARSO.
Le Città del Vino
Era il 21 marzo 1987 quando 39 sindaci si riunirono a Siena per dar vita all’Associazione Nazionale Città del Vino. Erano i sindaci e gli amministratori di Alba, Asti, Barbaresco, Barile, Barolo, Buonconvento, Canale, Carema, Carmignano, Castagneto Carducci, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Diano d’Alba, Dogliani, Dozza, Firenze, Frascati, Gaiole in Chianti, Gattinara, Greve in Chianti, Jesi, La Morra, Melissa, Monforte, Montalcino, Montecarotto, Montefalco, Montescudaio, Neive, Nizza Monferrato, Ovada, Pramaggiore, Radda in Chianti, Rufina, San Severo, Siena, Treiso d’Alba e Zagarolo. Da nord a sud, piccoli e grandi comuni, città già note nel firmamento enologico e città ancora in ombra; dunque già allora era un campione fedelmente rappresentativo di quel ricco mosaico che è il vigneto Italia.
Le Città del Vino confermano ancora oggi la bontà di quella intuizione, idea nata dopo i giorni dello scandalo del vino al metanolo che proprio l’anno precedente, il 1986, gettava nella disperazione un sistema socio economico basato sul vino, causando persino 19 vittime ed alcune infermità permanenti.
Il “rinascimento” del vino italiano è partito idealmente proprio da quell’evento negativo; uno scandalo che rappresentò uno dei motivi principali che spinsero quel gruppo di sindaci a far nascere le Città del Vino, intuendo che l’operazione che andava fatta – di carattere culturale, oltre che di marketing – era quella di rendere sempre più forte il rapporto tra vino e territorio, un rapporto che rappresenta ancora oggi l’unicità del vino italiano, la sua originalità assoluta.
Nel 1998, sulla spinta del rinnovato interesse per la qualità del territorio intesa come risorsa per le comunità locali, l’Associazione ha prodotto il Piano Regolatore delle Città del Vino che fissò allora due concetti importanti validi ancora oggi: il vigneto è parte fondamentale del paesaggio e così tutte le aree agricole interessate e la sua tutela è strategica per la qualità del territorio e pertanto va programmata nell’azione amministrativa; lo sviluppo locale non può che derivare da una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato fatta di scelte condivise.
L’obiettivo dell’Associazione è quello di aiutare i Comuni (con il diretto coinvolgimento di Ci.Vin srl, sua società di servizi) a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Un esempio concreto è l'impegno per lo sviluppo del turismo del vino, che coniuga qualità dei paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, qualità dell'offerta diffusa nel territorio ad opera delle cantine e degli operatori del settore. Il turismo rurale nelle Città del Vino è in crescita costante. Con oltre 3 miliardi di euro di fatturato stimati e circa 5 milioni di enoturisti (secondo i rapporti annuali dell’Osservatorio sul turismo del vino), l'enoturismo si pone al centro delle politiche di crescita locale. È questa una forma di turismo di esperienza che privilegia la sostenibilità, l’incontro con il territorio, e la conoscenza diretta dei suoi protagonisti: i vignaioli e la gente che qui lavora e vive.