domenica 14 settembre 2014

SUL RISASSIFICATORE DI MONFALCONE PIOGGIA DI OSSERVAZIONI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE

SUL RISASSIFICATORE DI MONFALCONE PIOGGIA DI OSSERVAZIONI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE

Grizon e Romita (Pdl): “voteremo la delibera con le osservazione perché sembra incredibile che alcuni, presentando certi progetti, continuino a considerare il golfo di Trieste come la “pattumiera dell’Alto Adriatico” che invece ha una vocazione turistica”.
“Sul progetto del rigassificatore della Smart Gas – sottolineano Claudio Grizon e Massimo Romita consiglieri del Pdl in Provincia – oltre a quelle dei cittadini e dei comitati, piovono una marea di osservazioni e perplessità anche da parte della Provincia di Trieste che il nostro gruppo farà sue votando la delibera predisposta dagli uffici”.
“Sembra incredibile che alcuni – commentano amareggiati i consiglieri – presentando certi progetti, continuino a considerare il golfo di Trieste come la “pattumiera dell’Alto Adriatico” che invece ha una vocazione turistica”.
“Sono stati rilevati problemi e criticità d’ogni tipo – spiegano gli esponenti di centrodestra – a partire dall’impatto sull’ambiente e sulla sicurezza della movimentazione navale e terrestre, per passare ai rischi sui limiti alla circolazione portuale e alle possibili ricadute negative sulla portualità regionale e sul sistema dei trasporti”.
E’ necessaria la Valutazione Ambientale Strategica ed emerge che il progetto non può essere conseguente alle infrastrutture definite dalla Strategia Nazionale o dal Piano Energetico Regionale. Infatti non risulta dimostrata l’esigenza di un nuovo impianto di rigassificazione nelle acque costiere dell’Adriatico settentrionale ed inoltre la presenza di un nuovo impianto non incide direttamente su un’eventuale riduzione del costo del gas.
Questo progetto poi dovrebbe essere valutato in base alla “legge Seveso” secondo la quale il progetto deve essere sottoposto all’attenzione della popolazione. Le attività previste poi devono essere misurate anche rispetto alle interazioni con insediamenti umani, portualità, pesca e nautica che devono essere analizzati in termini di compatibilità ambientale.
“Viste le ridotte dimensioni dell’impianto – evidenziano Grizon e Romita – i costi unitari di realizzazione e gestione risultano alti, mentre la Smart Gas si proporrebbe curiosamente di fornire GN a prezzi inferiori a quelli attuali di mercato”.
“Ci è parso di cattivo gusto – concludono i consiglieri del Pdl – il tentativo della società proponente di condizionare l’approvazione del progetto lasciando intendere che la Cartiera Burgo, che è in procinto di ridurre sensibilmente gli occupati, potrebbe ottenere grossi risparmi dall’insediamento del rigassificatore sottacendo che, qualora andasse a buon fine, queste economie potrebbe realizzarle sono fra diversi anni al momento dell’avvio dell’impianto, speculando così sull’emotività delle persone e sulla testa dei lavoratori”.

Il principe si schiera con il “no” al mini-rigassificatore

Il principe si schiera con il “no” al mini-rigassificatore
Riunione al Castello di Duino ospitata da della Torre e Tasso. Messe nero su bianco 26 osservazioni sul progetto Smart Gas che dovrebbe sorgere al Lisert : «E altre ne seguiranno a giorni»di Tiziana Carpinelli
Tags
·         RIGASSIFICATORE
·         SMART GAS


14 settembre 2014
Una veduta del castello di Duino; sullo sfondo, Monfalcone
DUINO AURISINA. Centocinquanta persone, venerdì sera, hanno aderito all'invito promosso dall'autonominato “Gruppo di lavoro”, che si prefigge di dare filo da torcere al mini-rigassificatore. L'incontro, pubblicizzato sui social network e col volantinaggio, si è svolto al Centro congresso del Castello (la proprietà ne ha concesso gli spazi) e ha visto la sala piena, mentre al microfono si alternavano gli interventi del moderatore Luca Marcuzzi, segretario di Sua altezza Serenissima, del presidente della locale Comunella Vladimiro Mervic e dell'architetto e urbanista Danilo Antoni. Ma anche altri hanno espresso opinioni, come il maestro Stefano Sacher, la biologa Elena Rojac, il presidente di Fare ambiente Fabio Coretti e l'architetto Paolo Giangrande.
Il Gruppo di Lavoro (composto da una decina di residenti tra Medeazza e Duino), secondo quanto spiegato al pubblico, presenterà in questa fase iniziale dell'iter di Via del progetto Smart Gas delle osservazioni. «Per ora – ha precisato Antoni – sono 26, ma la settimana prossima ne perfezioneremo di ulteriori». I cittadini, in via autonoma rispetto al percorso intrapreso dal Comune - che come ente confinante inoltrerà alla Regione un proprio parere (non vincolante) sull'iniziativa privata -, possono esprimere osservazioni. «Ma devono inviarle direttamente al Ministero dell'Ambiente», ha sottolineato il sindaco Vladimir Kukanja, presente solo in veste di ascoltatore (c'erano tra gli altri anche Veronese, Brecelj, Cunja, Ret, Romita, Pallotta, Ulcigrai, Gotter e Moro), durante l'incontro. Già nella commissione congiunta del mattino i consiglieri si erano appellati agli organi di stampa affinché si informassero i residenti che «i testi vanno inoltrati a Roma e non al Comune: il Ministero raccoglierà tutto il materiale, anche quello inviato oltre i termini».
Come specificato da Marcuzzi, che ha raccontato le modalità di nascita del Gruppo (“dopo il 19 agosto si è capito che bisognava mettersi assieme per affrontare il progetto in maniera unitaria”), «più cittadini possono presentare la stessa osservazione presso gli enti preposti». E al termine della serata qualche cittadino, condividendo alcuni passaggi, ha deciso di sottoscriverli. Trattenuto all'estero per impegni, ma in sala c'erano Véronique e Costanza, il principe Carlo della Torre e Tasso ha voluto che Marcuzzi leggesse una sua lettera in cui ribadisce la “posizione, rispetto a questo progetto, di piena contrarietà”. E “non si tratta di andare contro ad ogni cosa innovativa venga proposta”, né di “un attacco alle persone o a una persona in particolare, ma è una presa di posizione a salvaguardia del nostro territorio”.«Da quando abbiamo aperto il castello al pubblico – ha sottolineato -, nel 2003, sono entrate più di 650mila persone e la maggior parte di loro, al di là della bellezza architettonica e dei contenuti, hanno apprezzato particolarmente la vista e il fascino del nostro Golfo».
E ancora: «Mi chiedo: come si può perorare l’entrata del Carso nel patrimonio dell’Unesco,

cosa che peraltro apprezzo, approvando un progetto di questo genere?». Antoni ha invece esaminato in particolare gli aspetti paesaggistici inerenti al progetto. Mervic ha argomentato sulla sicurezza, mentre Sacher si è soffermato sulla questione acustica.