venerdì 24 luglio 2015

RIGASSIFICATORE MONFALCONE: IMPOSSIBILE ESPRIMERE PARERE AMBIENTALE

Il Piccolo 19 luglio 2015

L’imprenditore
Vescovini pronto ad integrare le carte
"Le analisi in arrivo. A breve avremo i risultati su carotaggi e movimenti delle gasiere"
MONFALCONE. Se la Regione non ha espresso un parere sulla compatibilità ambientale legata al progetto del mini-rigassificatore proposto da Smart Gas, l’imprenditore Alessandro Vescovini lo ritiene un passaggio procedurale e tecnico rientrante nell’iter. E che non presuppone un giudizio automaticamente negativo sul progetto. Anzi: «Tutto fa parte della procedura partecipativa - osserva l’imprenditore -. Spetterà alla Commissione Via, composta da 40 membri indipendenti, esprimersi in termini definitivi, anche attraverso richieste di integrazioni e prescrizioni che, per un progetto così complesso, sono legittime e prevedibili». Vescovini raccoglie la decisione della Giunta con «estrema tranquillità. Il parere della Regione - dice -, che non è vincolante, potrà comunque essere riformulato in una fase successiva. Attendiamo dunque le comunicazioni dalla Regione al ministero e l’esito della Commissione Via». L’imprenditore osserva: «Finalmente si parla di contenuti tecnici, si entra nel merito del progetto del mini-rigassificatore. La Regione non ha voluto esprimere un parere preventivo, va bene così». Vescovini pone perplessità sulle «troppe carenze documentali» asserite dall’amministrazione regionale: «Cosa significa? Non ritengo che siano così numerose queste carenze documentali, per le quali peraltro stiamo ancora lavorando, al fine di fornire le analisi in corso di completamento». Vescovini riconosce l’incompletezza di alcuni atti, assicurando che saranno portati a compimento e inoltrati al ministero in tempi brevi. «Mi riferisco - aggiunge - ai sedimenti da dragare: abbiamo eseguito 650 carotaggi, a fronte di una spesa di 600mila euro. Sono tutti dati che comunicheremo al ministero quanto prima». Si sofferma poi sulla movimentazione delle gasiere: «Assieme alla Capitaneria di Porto - spiega -, che peraltro in merito alla sicurezza ha espresso un parere positivo, che toglie ogni dubbio, e con l’apporto del Rina, massima autorità che offre servizi di classificazione navale, certificazione, verifica di conformità, ispezione e testing, stiamo concludendo anche le analisi circa la movimentazione in sicurezza delle gasiere in porto, per le quali ci siamo avvalsi di un simulatore. Entro la fine di questo mese inoltreremo la documentazione definitiva. Quanto alle polveri e alla rumorosità del cantiere, procederemo a consegnare successivamente gli atti. Ad oggi abbiamo prodotto quasi 4mila pagine di atti documentali, compresa l’analisi sul traffico portuale e le relative interferenze navali. L’asserita “carenza” della Regione non mi trova d’accordo». Vescovini parla, ancora, di uno studio in ordine agli ormeggi e agli accosti delle gasiere nel quale sono stati definiti i parametri di sicurezza necessari. Ed è in disaccordo sulla richiesta della valutazione dei costi-benefici: «Questa relazione non è dovuta a fronte di un progetto proposto da privati - sottolinea -, le normative comunitarie sono chiare sotto questo profilo. Non condivido la richiesta della Regione, poichè il nostro progetto non comporta alcun costo a carico del pubblico». (l.b.)

Per il momento la Regione dice no…..anzi da un non parere



18.07.2015 09:55

RIGASSIFICATORE MONFALCONE: IMPOSSIBILE ESPRIMERE PARERE AMBIENTALE

Trieste, 18 lug - La Giunta del Friuli Venezia Giulia ritiene "che non sussistano, al momento, le condizioni per poter pervenire ad un parere di compatibilità ambientale" sul progetto per la costruzione di un "minirigassificatore" a Monfalcone da parte di Smart Gas spa. Lo stabilisce una delibera, proposta dall'assessore all'Ambiente ed Energia Sara Vito, approvata nella giornata di ieri dall'Esecutivo regionale. I contenuti della delibera saranno inviati al ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare con comunicazione della presidente della Regione. A determinare la decisione sono state le troppe carenze documentali che impediscono alla Regione di formulare un compiuto parere in merito alla compatibilità ambientale del progetto stesso, che è peraltro previsto dal Piano energetico regionale (Per) subordinatamente alla sussistenza delle condizioni ambientali e di sicurezza trasportistica. Le carenze più evidenti del progetto, è indicato nella delibera, riguardano in particolare la mancata presentazione delle analisi effettuate relativamente ai sedimenti da dragare, le valutazioni effettuate in merito alla componente atmosferica delle sorgenti più impattanti dal punto di vista dell'innalzamento delle polveri, le carenze di informazioni per il piano di monitoraggio. Inoltre, si sottolinea come lo studio di ormeggio e di manovrabilità delle navi gasiere risulti privo della parte che rappresenta l'impatto generato dalle gasiere stesse sul traffico navale attuale e come il progetto non sia supportato da un'adeguata analisi, come richiesto dalla direttiva comunitaria, sui costi e sui benefici per dimostrare la compatibilità di un impianto energetico di così grande impatto con la realtà locale del comune di Monfalcone e dei territori contigui. Infine, non è stata effettuata la valutazione delle alternative localizzative con un'analisi critica di diverse soluzioni tecnicamente ed economicamente percorribili in particolare per il terminale, per la banchina di accosto, per la nuova cassa di colmata, per il metanodotto e per le condotte di adduzione e scarico dell'acqua di processo. ARC/RU




Il Piccolo 18 luglio 2015 Mini-rigassificatore a Monfalcone, la Regione dice no a Smart gas

 
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«La Regione come Ponzio Pilato»

Il Piccolo 20 luglio 2015 Monfalcone
M5S: «La Regione come Ponzio Pilato»
L’ex assessore Pin: chiesta l’analisi costi-benefici grazie all’Idv. Ambientalisti: il ministero neghi la compatibilità del progetto
Minirigassificatore a Monfalcone, uno «scaricabarile» della Regione che «non vuole esprimere un parere chiaro su questo progetto». Lo scandisce il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale sul mancato parere di compatibilità ambientale «per le troppe carenze documentali». Un progetto, che comunque è illustrato in un “faldone” di 7mila pagine. «Solo pochi giorni fa avevamo chiesto alla presidente Serracchiani di esprimersi chiaramente in merito al rigassificatore. Per tutta risposta, spunta una delibera di giunta che scarica, di fatto, le responsabilità sul governo Renzi. O meglio delega l’esecutivo nazionale di decidere su un tema così importante per il Monfalconese, tagliando ancora una volta fuori i cittadini». M5S chiede cosa voglia dire la giunta con la delibera: «Che se arriva la documentazione il progetto diventa compatibile? O se il privato firma l’accordo procedimentale, previsto nel piano energetico, lo stesso progetto diventa compatibile?». I pentastellati si dichiarano «veramente stanchi di questo “modus operandi”. Ancora una volta una non posizione, una “non-decisione”, così come fatto su tanti temi posti alla giunta. La giunta - chiudono i grillini - deve smettere di prendere tempo. Vogliamo conoscere la vera posizione del governo regionale su questo tema. Serracchiani mantenga gli impegni presi e ci dica una volta per tutte la posizione che intende tenere sulla realizzazione a Monfalcone del minirigassificatore». Di altro tono invece la posizione dell’Associazione ambientalista Eugenio Rosmann di Monfalcone (già Wwf Isontino) che giudica positivamente il «mancato assenso» della Giunta regionale al progetto di rigassificatore. Sostiene che è un «mancato assenso», anche se in realtà è un «mancato parere». Secondo la nota firmata da Claudio Siniscalchi, «sono state recepite le osservazioni presentate dalla nostra associazione sulla mancanza di localizzazioni alternative e soprattutto sugli aspetti ambientali. In un’area di grande interesse naturalistico e paesaggistico come il Lisert, un impianto di questo tipo non è compatibile: una criticità a nostro giudizio insormontabile è la realizzazione di una nuova cassa di colmata». Siniscalchi auspica che il «Ministero dell’Ambiente valuti tali criticità e giudichi quindi negativamente l’impatto ambientale del progetto. Se l’offerta di gas è abbondante e i consumi in calo - conclude -, non si vede la necessità di nuovi rigassificatori nel Nord Adriatico». L’ex assessore all’Ambiente, Gualtiero Pin, “mandato a casa” proprio a causa della sua “esplicita” posizione contro il mini-rigassificatore con la nascita del Comitato “No Rigassificatore”, definisce questa fase un “passaggio tecnico”, «anche se la Regione avrebbe dovuto esprimersi in modo più chiaro». Ribadisce poi che la raccolta firme del Comitato continua. E ricorda: «Sono stato mandato via perchè avevo subito chiarito la mia posizione sull’impianto a Monfalcone. Avevo caldeggiato subito l’analisi costi-benefici nel documento di Via ed è grazie all’Idv se oggi questa verifica entra come primo elemento fondante di analisi di impatto ambientale. Allora il Pd consiliare la voleva invece omettere dall’atto. Voglio inoltre ricordare che il rigassificatore non rientrava nel programma elettorale del sindaco». E la «posizione laica» del sindaco Silvia Altran sulla vicenda del mini-rigassificatore suscita le feroce critica del consigliere comunale della Lega, Federico Razzini: «Trovo allucinanti le dichiarazioni - spiega - l’unica forza politica che sul tema, senza isterismi, ha tenuto una posizione laica è la Lega Nord, che da subito ha detto che deve essere ben chiara ed evidente la proporsione costi-benefici prima di dire di sì o no».

LE GUARDIE ECOZOOFILE DI FAREAMBIENTE

Le GUARDIE ECOZOOFILE sono guardie giurate nominate dal Prefetto e/o dalla Provincia e svolgono un servizio operativo disgiunto da quello dell’Associazione (quest’ultima ne richiede semplicemente la nomina nella veste di soggetto giuridico impersonale dagli interessi diffusi). Dette guardie si contraddistinguono per l’univoca capacità di relazionarsi solo alle norme di diritto e dispiegano una autonoma attività di vigilanza e verbalizzazione (possedendo esclusiva caratterialità pubblicistica) e sono poste alle dipendenze funzionali dell’Autorità Giudiziaria.
L’AMBITO OPERATIVO
Dette guardie giurate devono “assicurare con una costante vigilanza la difesa delle acque, dell’atmosfera, del suolo e del sottosuolo nonchè dei terreni agro-forestali dall’inquinamento, onde eliminare o ridurre i fattori di squilibrio o di degrado ambientale ” (e ancora “il compito degli addetti a tale funzione non deve limitarsi al solo accertamento e alla repressione degli illeciti in materia di caccia ma deve estendersi ad una sorveglianza generale in relazione alla tutela dell’ambiente, della fauna e delle coltivazioni agricole”) ovvero su tutte le “norme relative alla protezione degli animali in genere e senza limitazioni di sorta”.
Recitano così alcune delle più importanti leggi che individuano e delineano i compiti di vigilanza delle c.d. guardie giurate ECOZOOFILE.
A questo primo importante e vastissimo quadro di operatività vanno aggiunti altri compiti di vigilanza che norme “satellite” affidano alle guardie giurate ECOZOOFILE (raccolta funghi, tartufi, tutela dei laghi e dei corsi d’acqua, tutela ulivi monumentali, aree naturali protette, edilizia, ecc.).
LO STATUS DI PUBBLICO UFFICIALE
La guardia giurata ecozoofila è Pubblico Ufficiale poiché svolge funzioni di esclusivo interesse pubblico (ambiente, tutela della fauna selvatica e degli animali, ecc.). Anche per questo motivo presta un giuramento diverso da quello invece effettuato dalle guardie giurate degli istituti di vigilanza. Va ricordato che la Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 9722/98 ha statuito che “essendo per legge addette a prevenire la commissione di illeciti in danno dei beni inerenti la tutela dell’ambiente, affidati alla loro vigilanza o custodia, nell’ambito dell’esercizio di tale specifica funzione sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti”. Va ricordato che i verbali così redatti hanno fede privilegiata e valgono fino a querela di falso (art. 2700 del Codice Civile).
LA QUALITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA

Nel tempo molto controversa è stata la questione relativa alla qualità di Polizia Giudiziaria (artt. 55 e 57 c.p.p.) derivante dal ruolo svolto dalla guardie giurate ECOZOOFILE. Se da un lato alcune Autorità amministrative negavano tale qualità (e non si è mai compreso su quale base giuridica) dall’altro, l’Autorità giudiziaria penale ha riconosciuto tali compiti (poiché la qualità di Polizia Giudiziaria poggia sostanzialmente sulla valorizzazione del dato funzionale ed organizzativo a prescindere dal dato formale).
Attualmente la qualità di Polizia Giudiziaria viene assegnata direttamente dalla legge, superando di fatto le interpretazioni che spesso trovavano sostegno più nel gusto del pour parler che nell’analisi dei compiti realmente svolti da dette guardie, le quali, da un lato si esponevano contro bracconieri e sporcaccioni di ogni genere e, dall’altro, rischiavano di veder vanificato il proprio lavoro (se non perfino doversi difendere in tribunale da accuse infondate e ingiuste).
Oggi il nucleo di P.G. delle guardie giurate ECOZOOFILE svolge attività di propria iniziativa, cura le indagini delegate dall’A.G. e pone in esecuzione misure cautelari dalla stessa emanate.
Và ribadito che a differenza delle Guardie Venatorie delle associazioni di caccia, le Guardie Ecozoofile esercitano di fatto e di diritto la vigilanza venatoria ed ittica senza nessun’altra ulteriore condizione o riconoscimento, essendo alle stesse già riconosciuto tale potere dalla Legge vigente in materia.
LA QUALITÀ DI POLIZIA AMMINISTRATIVA
La polizia amministrativa è definita un’attività che si esplica attraverso la regolamentazione di determinate attività: il rilascio di permessi per lo svolgimento delle medesime, l’imposizione di sanzioni amministrative in caso di violazioni. In altri termini la polizia amministrativa è una funzione caratterizzata da un complesso di poteri attribuiti alla pubblica amministrazione per garantire da turbative lo svolgimento della normale attività amministrativa.
Le guardie giurate ECOZOOFILE sono polizia amministrativa (DLGS 112/1998 – DPCM 12/09/2000 – art. 13, comma 4, legge 689/81) e hanno in tale contesto i poteri di cui all’art. 13 della legge 689/81, ovvero possono “…assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra operazione tecnica. Possono altresì procedere al sequestro cautelare …”.
La normativa può variare da regione a regione.

Progetto mini-rigassificatore: nasce “Cittadini per il Golfo

Progetto mini-rigassificatore: nasce “Cittadini per il Golfo”
Il comitato opererà nella scia del Gruppo di lavoro che aveva raccolto 9 mila firme sulle 26 osservazioni inviate al ministero dell’Ambiente relative al piano Smart IL PICCOLO di Tiziana Carpinelli
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01 dicembre 2014
La presentazione del comitato "Cittadini per il golfo"
DUINO AURISINA. Nasce “Cittadini per il Golfo”, la nuova realtà associativa con probabile sede ad Aurisina che sorgerà sulla scia dell'operato del Gruppo di lavoro, promotore di 26 osservazioni, corredate da 9 mila firme, indirizzate al ministero dell'Ambiente per fronteggiare il progetto Smart gas, vale a dire il terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di gnl in zona Lisert, a Monfalcone. L'associazione, che avrà un presidente, un segretario e ogni figura prevista da statuto (ancora tutti da individuare e nominare), in sostanza si prefigge il compito di cercare alternative alla proposta formulata dal privato, studiarla e informare la popolazione su ciò che si intende realizzare in golfo.
Ne faranno parte singoli cittadini, sodalizi e organizzazioni di vario tipo, dalle società nautiche ai miticoltori, passando per Comunelle, albergatori e operatori turistici.
La notizia è emersa a seguito di una riunione avvenuta sabato al Centro congressi del Castello, presente il principe, dove si sono dati appuntamento i componenti dell'ormai noto Gruppo di lavoro per l'analisi e la redazione delle osservazioni e opposizioni allo Studio di impatto ambientale presentato da Smart Gas. L'iniziativa, organizzata in composizione allargata e assieme ad alcuni rappresentanti di realtà associative delle aree goriziana, monfalconese e triestina, ha avuto come ordine del giorno appunto la decisione di istituire l'associazione “Cittadini per il Golfo”, che d'ora in avanti, come spiega l'architetto Danilo Antoni per il Gruppo di lavoro, “seguirà e organizzerà tutte le attività connesse alla problematica ambientale e culturale dei golfi di Trieste e Panzano e della costa e altipiano carsici”.

Nella mission del sodalizio l'istituzione di un sistema informativo adeguato. Come detto vi prenderanno parte, secondo quanto annunciato, “cittadini, istituzioni e organizzazioni provenienti da tutta la regione e anche da fuori”. «È stato proposto – sottolinea Antoni, storico consulente del principe - un tipo di organizzazione che renda possibile l'acquisizione di finanziamenti e aiuti per le attività di informazione e ricerca, teso a promuovere proposte alternative ai continui tentativi di forzare idee palesemente contrastanti con contenuti e caratteristiche della zona costiera carsica».
Nella seconda parte della riunione sono state comunicate notizie sull'attività svolta dal Gruppo, riferendo del parere espresso, e recentemente acquisito, dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici, culturali ed architettonici del Fvg, comunicata ai Ministeri. «Durante la riunione - così Antoni - si è constatato che le integrazioni e gli aggiustamenti del progetto annunciati in qualche intervista dal rappresentante Smart Gas, con costi descritti e ammessi in 500 mila euro per il solo ambito della cassa di colmata, non potranno superare i contenuti del parere contrario citato o degli altri pareri già presenti nel procedimento. Si è preso atto inoltre delle affermazioni del proponente che, in caso di impossibilità a poter offrire un prezzo scontato del 10% del gas, abbandonerà il procedimento e progetto. Ciò conferma tutte le perplessità (e osservazioni) legate al fatto che lo Studio dovrebbe, vista la particolare valenza commerciale  della proposta, essere composto anche da un congruo elaborato con contenuti e argomentazioni di carattere economico».

La denominazione, i programmi e il logo dell'associazione verranno comunicate in una conferenza stampa che sarà indetta a giorni.

RISPETTIAMO IL MONDO SOPRA E SOTTO DAL 31 LUGLIO A DUINO


lunedì 15 giugno 2015

Gnl, in settimana la consultazione sul Piano strategico

Staffetta Quotidiana 15 giugno 2015
di V.R.

Gnl, in settimana la consultazione sul Piano strategico

L'annuncio del dg Dialuce alla ConferenzaGnl

Gas Naturale - GPL - GNL
“Italia in vantaggio rispetto agli altri Paesi Ue. Gnl come risorsa per tutto il Paese”. Sulla tassazione: “sarà premura del governo dare certezza agli investitori”. Il Piano pronto entro la fine dell'anno. La piattaforma Gnl per il Mediterraneo e l'hub del gas.
Entro fine anno verrà varata la Strategia relativa al Gnl, in settimana sarà disponibile sul sito del ministero dello Sviluppo economico il documento di consultazione per coinvolgere gli stakeholders nel processo decisionale. Alla seconda giornata della Conferenza Gnl tenutasi la scorsa settimana a Roma, Gilberto Dialuce, direttore generale del Mise, ha dato l'annuncio ufficiale: “Giovedì a Bruxelles si è svolto un incontro per discutere del lancio di una piattaforma Gnl. L'iniziativa, nata durante il semestre della presidenza italiana, vuole creare lo scambio tra le due sponde del Mediterraneo in tre diversi settori, tra cui il gas, per mettere insieme i vari stakeholders dai 28 Paesi dell'Unione e dai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Quale sarà la novità? Mettere insieme chiunque abbia a che fare con la distribuzione del gas per stabilire delle strategie comuni e creare il tanto discusso hub. Uno dei settori che verrà sviluppato e di cui si è discusso nell'incontro di ieri è anche quello dell'Lng, per cui si cercherà di sfruttare al meglio le risorse come quelle collegate a Istmè, da Israele, Cipro e Libano, ipotizzando anche un sistema di rigassificazione. A tal proposito – ha continuato Dialuce – colgo l'occasione per annunciare che stiamo per varare un documento di consultazione per una strategia nazionale dell'Lng”. 
Il documento, alla cui stesura ha partecipato anche Eni, è ormai sostanzialmente pronto: “sarà disponibile entro la settimana prossima (questa, ndr) - ha spiegato Dialuce - e darà la possibilità di fare una consultazione a livello nazionale, per poter poi definire una vera e propria strategia nazionale comprendente obiettivi concreti e poi si opererà come venne fatto due anni fa per la strategia energetica. Verranno fatte considerazioni che confluiscano sulla discussione di come agire per la metanizzazione dell'Italia”. Molti i nodi da sciogliere prima di varare la strategia: “Ci sono esigenze di logistica per sfruttare questa risorsa nei trasporti marittimi e terrestri. Si stanno studiando le possibilità per creare un progetto pilota. Non avrebbe senso sviluppare i trasporti Lng solo in una piccola parte del Paese, ha significato solo se ci si muove in modo complessivo, pensando anche a un sistema distribuito per il mercato interno. Sulla base del documento che verrà prodotto l'Italia si troverà in una posizione di vantaggio rispetto agli altri paesi europei che ancora non hanno una strategia simile”.
Rispondendo alla richiesta di maggiori dettagli in termini di tempi da parte di Sabrina Scotti, di Eni, Dialuce ha comunque ribadito la necessità di non avanzare da soli: “Per quanto riguarda i tempi dell'effettivo sviluppo dell'Lng sarà necessario coordinarsi con gli altri Paesi, soprattutto con quelli dell'area Adriatica. La strategia punta a essere approvata entro la fine di quest'anno, anticipando, ad esempio, le scadenze previste dalla normativa sulla riduzione delle emissioni di zolfo”. Lo sviluppo della strategia sarà graduale: “pubblicata entro la fine di quest'anno si confronterà con le difficoltà degli investitori, e lo Stato proporrà delle condizioni credibili, partendo da un approccio dal basso”. Sergio Garibba, moderatore, ha chiesto se verrà costituito uno strumento di governance ad hoc o se la consultazione verrà reiterata: “Più che a uno strumento di governance pensiamo di attuare un sistema di monitoraggio biennale”. Dialuce ha poi risposto in merito alla tassazione: “ Ci sono delle variabili esogene del prezzo dell'Lng, sulle quali non possiamo agire. È stata sollevata la questione della tassazione, il metano da trasporto infatti si regge su una tassazione favorevole, ma l'ipotesi di una modifica a livello europeo si è ormai arrestata. Sarà premura del governo dare certezza gli investitori”.
Alberto Pototsching, direttore dell'agenzia dei regolatori europei, oltre ad aver sottolineato l'importanza di garantire che il mercato sia diversificato e privo di distorsioni, ha ribadito la necessità di un'iniziativa congiunta: “Gli obiettivi sono necessariamente a livello europeo, perché per creare un mercato interno è necessario che le iniziative dei governi siano coerenti. Il nostro punto di riferimento principale sono gli obiettivi dell'Unione. In campo energetico l'aspetto regolatorio verrà fissato nei prossimi tre-cinque anni, confido che le strategie nazionali siano coerenti con il quadro che si designerà”.

sabato 23 maggio 2015

"LA PROVINCIA DI TRIESTE AL RIGASSIFICATORE DI MONFALCONE HA DETTO NO"

sabato 23 maggio 2015

"LA PROVINCIA DI TRIESTE AL RIGASSIFICATORE DI MONFALCONE HA DETTO NO"


Romita e Grizon: "situazione sospetta, vogliamo verificare se ci sono responsabilità o se sono ravvisabili dei reati sull'operato del CTR"

"Le pubbliche amministrazioni parlano per atti e gli atti della Provincia in merito ai pareri sul rigassificatore di Monfalcone sono sempre stati caratterizzati da una vera e propria pioggia di osservazioni critiche e di perplessità". 
Commentano così il recente pronunciamento del Comitato Tecnico Regionale Massimo Romita, capo gruppo del Pdl a Duino Aurisina e consigliere provinciale e Claudio Grizon capo gruppo Pdl a Palazzo Galatti in merito al progetto dell'imprenditore Vescovini di Smart Gas.
"Sono rimasto allibito quando ho visto il verbale della riunione del Comitato - aggiunge Romita - in quanto, come confermato dal dott. Ravalli che rappresentava da uditore la Provincia a quella riunione, e dal l'assessore Vittorio Zollia, pare che le dichiarazioni siano state riportate con una fedeltà perlomeno dubbia se non errata e forse è stato pure travisato il parere del consiglio". 
"Chiederemo all'assessore Zollia - prosegue Grizon - che sia valutata la possibilità di adire alle vie legali per verificare le responsabilità in merito all'errata stesura del verbale che ha modificato il senso di quanto deliberato dal consiglio provinciale".
"Vogliamo che sia fatta luce su questa vicenda - concludono Grizon e Romita - e che si individuino eventuali errori o reati commessi con gli atti adottati dal Comitato Tecnico Regionale (e a tal fine proporremo gli atti necessari) che ha dato il suo ok al rigassificatore da sempre sostenuto dalla giunta Serracchiani".