venerdì 24 luglio 2015

«La Regione come Ponzio Pilato»

Il Piccolo 20 luglio 2015 Monfalcone
M5S: «La Regione come Ponzio Pilato»
L’ex assessore Pin: chiesta l’analisi costi-benefici grazie all’Idv. Ambientalisti: il ministero neghi la compatibilità del progetto
Minirigassificatore a Monfalcone, uno «scaricabarile» della Regione che «non vuole esprimere un parere chiaro su questo progetto». Lo scandisce il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale sul mancato parere di compatibilità ambientale «per le troppe carenze documentali». Un progetto, che comunque è illustrato in un “faldone” di 7mila pagine. «Solo pochi giorni fa avevamo chiesto alla presidente Serracchiani di esprimersi chiaramente in merito al rigassificatore. Per tutta risposta, spunta una delibera di giunta che scarica, di fatto, le responsabilità sul governo Renzi. O meglio delega l’esecutivo nazionale di decidere su un tema così importante per il Monfalconese, tagliando ancora una volta fuori i cittadini». M5S chiede cosa voglia dire la giunta con la delibera: «Che se arriva la documentazione il progetto diventa compatibile? O se il privato firma l’accordo procedimentale, previsto nel piano energetico, lo stesso progetto diventa compatibile?». I pentastellati si dichiarano «veramente stanchi di questo “modus operandi”. Ancora una volta una non posizione, una “non-decisione”, così come fatto su tanti temi posti alla giunta. La giunta - chiudono i grillini - deve smettere di prendere tempo. Vogliamo conoscere la vera posizione del governo regionale su questo tema. Serracchiani mantenga gli impegni presi e ci dica una volta per tutte la posizione che intende tenere sulla realizzazione a Monfalcone del minirigassificatore». Di altro tono invece la posizione dell’Associazione ambientalista Eugenio Rosmann di Monfalcone (già Wwf Isontino) che giudica positivamente il «mancato assenso» della Giunta regionale al progetto di rigassificatore. Sostiene che è un «mancato assenso», anche se in realtà è un «mancato parere». Secondo la nota firmata da Claudio Siniscalchi, «sono state recepite le osservazioni presentate dalla nostra associazione sulla mancanza di localizzazioni alternative e soprattutto sugli aspetti ambientali. In un’area di grande interesse naturalistico e paesaggistico come il Lisert, un impianto di questo tipo non è compatibile: una criticità a nostro giudizio insormontabile è la realizzazione di una nuova cassa di colmata». Siniscalchi auspica che il «Ministero dell’Ambiente valuti tali criticità e giudichi quindi negativamente l’impatto ambientale del progetto. Se l’offerta di gas è abbondante e i consumi in calo - conclude -, non si vede la necessità di nuovi rigassificatori nel Nord Adriatico». L’ex assessore all’Ambiente, Gualtiero Pin, “mandato a casa” proprio a causa della sua “esplicita” posizione contro il mini-rigassificatore con la nascita del Comitato “No Rigassificatore”, definisce questa fase un “passaggio tecnico”, «anche se la Regione avrebbe dovuto esprimersi in modo più chiaro». Ribadisce poi che la raccolta firme del Comitato continua. E ricorda: «Sono stato mandato via perchè avevo subito chiarito la mia posizione sull’impianto a Monfalcone. Avevo caldeggiato subito l’analisi costi-benefici nel documento di Via ed è grazie all’Idv se oggi questa verifica entra come primo elemento fondante di analisi di impatto ambientale. Allora il Pd consiliare la voleva invece omettere dall’atto. Voglio inoltre ricordare che il rigassificatore non rientrava nel programma elettorale del sindaco». E la «posizione laica» del sindaco Silvia Altran sulla vicenda del mini-rigassificatore suscita le feroce critica del consigliere comunale della Lega, Federico Razzini: «Trovo allucinanti le dichiarazioni - spiega - l’unica forza politica che sul tema, senza isterismi, ha tenuto una posizione laica è la Lega Nord, che da subito ha detto che deve essere ben chiara ed evidente la proporsione costi-benefici prima di dire di sì o no».

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