venerdì 24 luglio 2015

«Rifiuti, a Duino bocciamo il porta a porta»

«Rifiuti, a Duino bocciamo il porta a porta»
In un incontro del Lions Club, il gruppo Fareambiente insiste invece sulle aree per la differenziatadi Tiziana Carpinelli
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UINO AURISINA. Pollice verso al porta a porta, sì a un potenziamento delle isole ecologiche a Duino Aurisina. Promotore dell'istanza il gruppo Fareambiente, che alla sala congressi del complesso sportivo di Visogliano ha tenuto una conferenza sul tema dei rifiuti, nell'ambito di un'iniziativa promossa dal Lions Club. «A Duino Aurisina siamo contrari al porta a porta - ha dichiarato Fabio Coretti, presidente della sezione locale di Fareambiente –: sistema non adeguato alle peculiarità del territorio. Crediamo invece sia indispensabile incrementare il numero di aree ecologiche della raccolta differenziata, avviando quella dell'umido. Le aree deputate al conferimento dell'immondizia divisa per genere sono insufficienti ed è quindi importante, nei punti già attivi per conferire il rifiuto indifferenziato, aggiungere i relativi cassonetti per carta, plastica e umido».

«È importante puntare su un ciclo virtuoso del rifiuto e sulla raccolta differenziata, con grande attenzione all'ambiente, ma anche alla qualità del servizio per i cittadini - ha affermato Giorgio Cecco, coordinatore regionale di Fareambiente -.Visto che la nostra associazione è da tempo radicata su tutto il territorio nazionale con tante sezioni locali, abbiamo rilevato e attuato azioni di sensibilizzazione sulle principali problematiche». «Criticità che si evidenziano in due punti fondamentali, ovvero la gestione da parte delle amministrazioni e la cultura dei cittadini – ha proseguito -. Siamo soddisfatti, dopo la promozione di uno specifico disegno di legge, del fatto che i ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione si stiano attivando per portare il prossimo anno l'obbligo dell'educazione ambientale nelle scuole: tutto ciò gioverà sicuramente anche a una formazione sul ciclo virtuoso del rifiuto, fra l'altro attività già spesso avviata nelle scuole della nostra provincia, grazie a insegnati sensibili e illuminati». Quello che ora serve, stando a Cecco, è una gestione adeguata da parte degli enti locali, anche nel controllo dei servizio. «Abbiamo visto – ha concluso - le difficoltà e i disagi che si sono verificati a Trieste, con la riduzione dei cassonetti e il loro riposizionamento: ora attendiamo la promessa modifica nella mappatura delle aree ecologiche e l'incremento dei cassonetti, questi ultimi spesso inadeguati e pericolosi per la sicurezza e l'igiene

pubblica». A conclusione del dibattito sia Cecco che Coretti hanno ribadito l'utilità di un coordinamento provinciale nella gestione dei rifiuti, per ottimizzare le risorse, contenere i costi e dare un servizio migliore ai cittadini nel rispetto dell'ambiente.

23 gennaio 2015

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