«Rifiuti, a Duino bocciamo il porta a porta»
In un incontro del Lions Club, il
gruppo Fareambiente insiste invece sulle aree per la differenziatadi Tiziana Carpinelli
D
UINO
AURISINA. Pollice verso al porta a porta, sì a un potenziamento delle isole
ecologiche a Duino Aurisina. Promotore dell'istanza il gruppo Fareambiente, che
alla sala congressi del complesso sportivo di Visogliano ha tenuto una
conferenza sul tema dei rifiuti, nell'ambito di un'iniziativa promossa dal
Lions Club. «A Duino Aurisina siamo contrari al porta a porta - ha dichiarato
Fabio Coretti, presidente della sezione locale di Fareambiente –: sistema non
adeguato alle peculiarità del territorio. Crediamo invece sia indispensabile
incrementare il numero di aree ecologiche della raccolta differenziata,
avviando quella dell'umido. Le aree deputate al conferimento dell'immondizia
divisa per genere sono insufficienti ed è quindi importante, nei punti già
attivi per conferire il rifiuto indifferenziato, aggiungere i relativi
cassonetti per carta, plastica e umido».
«È
importante puntare su un ciclo virtuoso del rifiuto e sulla raccolta
differenziata, con grande attenzione all'ambiente, ma anche alla qualità del
servizio per i cittadini - ha affermato Giorgio Cecco, coordinatore regionale
di Fareambiente -.Visto che la nostra associazione è da tempo radicata su tutto
il territorio nazionale con tante sezioni locali, abbiamo rilevato e attuato
azioni di sensibilizzazione sulle principali problematiche». «Criticità che si
evidenziano in due punti fondamentali, ovvero la gestione da parte delle
amministrazioni e la cultura dei cittadini – ha proseguito -. Siamo
soddisfatti, dopo la promozione di uno specifico disegno di legge, del fatto
che i ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione si stiano attivando per portare
il prossimo anno l'obbligo dell'educazione ambientale nelle scuole: tutto ciò
gioverà sicuramente anche a una formazione sul ciclo virtuoso del rifiuto, fra
l'altro attività già spesso avviata nelle scuole della nostra provincia, grazie
a insegnati sensibili e illuminati». Quello che ora serve, stando a Cecco, è
una gestione adeguata da parte degli enti locali, anche nel controllo dei
servizio. «Abbiamo visto – ha concluso - le difficoltà e i disagi che si sono
verificati a Trieste, con la riduzione dei cassonetti e il loro
riposizionamento: ora attendiamo la promessa modifica nella mappatura delle
aree ecologiche e l'incremento dei cassonetti, questi ultimi spesso inadeguati
e pericolosi per la sicurezza e l'igiene
pubblica».
A conclusione del dibattito sia Cecco che Coretti hanno ribadito l'utilità di
un coordinamento provinciale nella gestione dei rifiuti, per ottimizzare le
risorse, contenere i costi e dare un servizio migliore ai cittadini nel
rispetto dell'ambiente.
23 gennaio 2015
Nessun commento:
Posta un commento